INEUROPE
18-30 anni
Offre l’opportunità di viaggiare, conoscere altre culture
e sviluppare competenze professionali,
linguistiche e soft skills partecipando ai progetti
di mobilità internazionale promossi dall’UE.
Cos’è
INEUROPE è un’iniziativa promossa dalla Cassa Rurale, in collaborazione con l’associazione Atelier Europeo, volta a favorire la mobilità internazionale dei giovani dando loro l’opportunità di entrare in contatto con nuove culture, esprimere solidarietà verso gli altri e acquisire nuove competenze e capacità utili alla loro formazione e allo sviluppo delle competenze professionali, linguistiche e soft skills per migliorare la loro occupabilità.
Si rivolge ai giovani di età compresa fra 16 e 30 anni residenti nella zona operativa della Cassa Rurale. A causa dell’emergenza sanitaria, il progetto è attualmente aperto ai soli partecipanti maggiorenni.
In che modo?
INEUROPE offre la possibilità di partecipare a progetti:
di breve durata, grazie agli SCAMBI GIOVANILI promossi da Erasmus Plus, il programma dell’Unione Europea per istruzione, formazione, gioventù e sport 2014-2020;
di lunga durata, attraverso il SERVIZIO DI VOLONTARIATO INTERNAZIONALE promosso dal Corpo Europeo di Solidarietà (ESC), che offre opportunità di volontariato nell’ambito di progetti destinati ad aiutare comunità o popolazioni in Europa;
YOUTHPASS
Ciascun partecipante a progetti di mobilità internazionale (scambi giovanili e servizio di volontariato internazionale) ha diritto a ricevere un certificato “Youthpass”, che descrive e convalida l’esperienza di apprendimento e competenze acquisite durante il progetto e spendibili nel proprio percorso di vita. È uno strumento di riconoscimento europeo che potrà essere speso ad esempio per ottenere crediti scolastici e allegato al curriculum vitae per attestare le soft skills.
METE DISPONIBILI
Scopri quali sono i progetti disponibili accedendo alla sezione news di questo sito. Ricorda che i progetti sono in continua evoluzione!
Se sei interessato a vivere un’esperienza all’estero, ma non hai trovato il progetto che fa per te, compila il form d’iscrizione manifestando il tuo interesse a partecipare a InEurope.
I consulenti di Atelier Europeo ti contatteranno per trovare il progetto più adatto alle tue esigenze!
Partecipa
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Soggiorni brevi
SCAMBI GIOVANILI (Erasmus Plus)
Gli scambi permettono a gruppi di giovani di Paesi diversi di incontrarsi in un determinato luogo per svolgere insieme attività su un tema comune. L’obiettivo è quello di sviluppare competenze, conoscersi gli uni con gli altri e di apprendere le rispettive culture. Conoscere sé stessi e gli altri, superare la soglia di casa per lasciarsi sedurre da un mondo che esiste, ma che, se non impariamo a conoscere, ci lascerà esclusi dalla condivisione di esperienze uniche perché vive e giovani.
Durante uno Scambio i partecipanti condividono e svolgono insieme un programma di lavoro attraverso laboratori, dibattiti, giochi di ruolo, attività all’aria aperta, visite culturali e sviluppano nuove competenze tramite metodi di educazione non formale.
TRAINING PER OPERATORI GIOVANILI
Si tratta di attività di formazione rivolte a giovani, animatori e operatori giovanili (anche volontari, p. es. educatori Grest) e altri specialisti del settore. Sono finalizzate a sviluppare le competenze utili nell’ambito dell’animazione giovanile e a condividere esperienze e pratiche di lavoro. I partecipanti, di diversi paesi UE, possono conoscersi e prendere parte a corsi di formazione, workshop, visite di studio, seminari, lavori di gruppo e altre attività di apprendimento non formale.
La Cassa Rurale promuove scambi giovanili e training per per operatori giovanili a ragazzi di età compresa tra 16 e 30 anni, ma se hai più di 30 anni puoi sempre proporti come team leader e partire insieme!
DOVE – In tutti i paesi aderenti all’Unione Europea o e nei paesi extraeuropei aderenti al programma
DURATA – Si tratta di progetti di breve durata, solitamente di 7/10 giorni (per un massimo di 21 giorni)
CONDIZIONI – Le spese di progettazione, orientamento e invio della domanda di partecipazione (attività svolta dall’Associazione Atelier Europeo) saranno sostenute interamente dalla Cassa Rurale.
A fronte dell’ammissione al progetto, il finanziamento dell’UE comprende:
le spese di viaggio all’andata e al ritorno vengono rimborsate;
vitto e alloggio;
attività e visite previste dal programma del progetto;
assicurazione sanitaria.
METE DISPONIBILI
Clicca qui per essere aggiornato su mete ed esperienze disponibili. Ricorda che i progetti sono in continua evoluzione!
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COME PARTECIPARE
La richiesta di partecipazione può essere inviata in qualsiasi momento. Se sei interessato a partecipare a InEurope compila il form sottostante con i tuoi dati.
Entro 15 giorni dall’invio della richiesta sarai contattato dai progettisti di Atelier Europeo, i quali in un apposito incontro verificheranno curriculum, attitudini, interessi per individuare e definire la meta e l’organizzazione nella quale essere inserito.
Soggiorni lunghi
SERVIZIO DI VOLONTARIATO INTERNAZIONALE
• IN COSA CONSISTE
Il Corpo europeo di solidarietà, attraverso le attività di volontariato, offre ai giovani l’opportunità di svolgere un servizio volontario a tempo pieno in un altro paese per periodi compresi tra due settimane e dodici mesi. Aderendo a questa iniziativa è possibile partecipare a progetti locali in vari settori o aree d’intervento quali: cultura, gioventù, educazione, sport, assistenza sociale, arte, tempo libero, ambiente, cooperazione internazionale, ecc.
Il Corpo europeo di solidarietà riunisce giovani con l’obiettivo di costruire una società più inclusiva e offre la possibilità di vivere un’esperienza ispiratrice e arricchente dal punto di vista umano, personale e professionale.
• DOVE?
I progetti si svolgeranno di norma sul territorio degli Stati membri dell’Unione europea.
• DURATA
I progetti sostenuti dal Corpo europeo di solidarietà possono durare fino a dodici mesi.
• CONDIZIONI
Le spese di progettazione, di orientamento e invio della domanda di partecipazione (attività svolta dall’Associazione Atelier Europeo) saranno sostenute interamente dalla Cassa Rurale.
A fronte dell’amissione al progetto, sono sostenuti direttamente dall’Unione Europea i costi per:
spese di viaggio (andata e ritorno);
vitto e alloggio;
pocket money mensile per spese personali (intorno ai 100-120 euro al mese);
corso di lingua del Paese ospitante;
tutor per assistenza sul lavoro e un mentore per supporto personale/integrazione;
assicurazione sanitaria.
- Puoi aderire al Corpo europeo di solidarietà a partire dai 17 anni, ma devi averne almeno 18 per poter iniziare un progetto. I progetti sono aperti a persone fino a 30 anni.
• METE DISPONIBILI
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• COME PARTECIPARE
La richiesta di partecipazione può essere inviata in qualsiasi momento. Se sei interessato a partecipare a InEurope compila il form sottostante.
Entro 15 giorni dall’invio della richiesta sarai contattato dai progettisti di Atelier Europeo, i quali in un apposito incontro verificheranno curriculum, attitudini, interessi per individuare e definire la meta e l’organizzazione nella quale essere inserito.
Testimonianze
Mikol Zadra è partita da Strembo il 02/05/2024 alla volta della Turchia dove è rimasta fino al 18/05/2024 per il progetto “BUILDING FUTURE”
“Qualche mese fa grazie alla Cassa Rurale sono venuta a conoscenza di un progetto di volontariato di tre settimane offerto dall’Unione Europea (European Solidarity Corps) che ha subito attirato la mia attenzione.
Inizialmente ho esitato ad inviare la domanda di partecipazione data la delicata tematica affrontata ma fortunatamente mi sono convinta e non avrei potuto fare scelta migliore.
Così il 30 aprile sono partita per la Turchia!
L’organizzazione ospitante è una ONG turca che si chiama GEGED ed è situata a Gaziantep, una città al sud della Turchia, a circa 2 ore dal confine con la Siria ed è anche considerata la capitale culinaria turca. GEGED si occupa principalmente di offrire attività di supporto ad altre organizzazioni in loco che organizzano lezioni per bambini e adolescenti rifugiati siriani e anche turchi. Sfortunatamente il flusso migratorio proveniente dalla Siria e diretto in Turchia non è gestito nel migliore dei modi e per questa ragione moltissimi bambini non hanno la possibilità di accedere nemmeno ai livelli minimi di istruzione. Questa grave mancanza è colmata in minima parte da organizzazioni come GEGED che, grazie all’aiuto di volontari provenienti da molti paesi, cercano di garantire un livello basilare di istruzione. Come in molti luoghi di immigrazione inoltre, l’integrazione con la popolazione locale è carente ed è importante dunque istruire almeno le generazioni più giovani e garantire loro la possibilità di parlare almeno la stessa lingua del paese in cui si trovano per assicurare loro la possibilità di trovare un lavoro. A Gaziantep la minoranza siriana è relegata in un quartiere molto povero, con case malmesse e poca possibilità di sviluppo. Noi volontari vivevamo nella sede di GEGED, all’inizio del quartiere siriano, è stato impressionante rendersi conto di come con 30 minuti di tram per entrare nel cuore della città (parte turca) lo scenario cambiasse radicalmente. Se il quartiere siriano è molto povero, con case basse e fatiscenti, la parte turca è
estremamente moderna, con palazzi altissimi, bar, ristoranti e negozi all’ultima moda. È quindi fondamentale l’esistenza di ONG come GEGED, come molte altre presenti sul territorio, che forniscono una speranza ai bambini e ragazzi siriani con status di rifugiato.
Con me sono partiti altri 7 volontari italiani, a Gaziantep abbiamo poi conosciuto altri 8
ragazzi provenienti dalla Spagna oltre ai numerosi volontari turchi locali sempre molto disponibili ad aiutarci e a passare qualche momento chiacchierando o cucinando tutti assieme.
In quanto volontari i nostri compiti erano quelli di organizzare delle lezioni, in inglese, dinamiche e divertenti per intrattenere i bambini e fornire loro qualche nozione di inglese basilare. Inoltre, alcune lezioni erano anche rivolte a ragazzi più grandi come ragazzini o adolescenti con i quali si organizzavano delle piccole discussioni su temi differenti per
permettere a tutti, volontari compresi, di migliorare il proprio inglese parlato.
Nel complesso é stata un’esperienza stupenda ma anche molto forte, ci si scontra con una
realtà completamente diversa dalla propria che fa capire come si è stati fortunati ad essere nati nella parte fortunata del mondo.
Forse l’esperienza più toccante é stata una giornata passata in un villaggio a 100 km da Gaziantep dove a febbraio tutto è stato distrutto da un forte terremoto. Ci siamo recati in questa città, ormai tutta fatta di container per fare qualche attività con i bambini e ragazzi che vivevano lì. É stato incredibile vedere la felicità nei loro occhi per una semplice partita a calcio o qualche gioco con la corda che per qualche ora li
ha distratti dalla quotidianità.
É incredibile come la maggior parte delle persone che abbiamo incontrato, sebbene non avessero molto ci hanno lasciato una ricchezza interiore enorme, in qualsiasi occasione qualcuno é stato disposto ad aiutarci e ad offrirci l’immancabile çay, té turco.
Sono state tre settimane molto intense, piene di emozioni differenti, nelle quali ho conosciuto moltissime persone che mi hanno lasciato qualcosa e da cui ho imparato, ho anche scoperto pezzetti di due culture (turca e siriana) che prima mi erano sconosciute, oltre che a
buonissimi nuovi piatti!“
Ilaria Scalmazzi è partita da Lodrone il 01/06/2023 alla volta della Finlandia dove è rimasta fino al 07/07/2023 per il progetto “Summer for Success”
“Terveisiä! Saluti dalla Finlandia! Mi chiamo Ilaria, ho 18 anni e in questo momento sto vivendo un’esperienza unica tra gli alberi scandinavi, più precisamente a Kokkola. Sono da sempre un’amante della natura e di tramonti, ma mai avevo visto lo spettacolo del sole di mezzanotte. Infatti è ormai un mese che non vedo i colori della notte; ammetto che tutta questa luce mi ha un po’ scombussolata delle volte, ma allo stesso tempo mi sono abituata in fretta. Così come inizialmente non è stato facile adattarsi al tipico cottage estivo finlandese, privo di acqua corrente in casa, eppure poi mi sono resa conto di quanti problemi esistono solo nella nostra testa. Ed è proprio questo il bello di viaggiare: capire ciò che
davvero conta e vivere, cogliere l’attimo, uscire dalla propria comfort zone.
Ho scelto di partire perché sentivo il bisogno di trovare il mio posto nel mondo e posso già dire che
questa esperienza mi abbia dato la possibilità di farlo. Il mio progetto consiste in un summer camp estivo per bambini di diverse età, nazionalità e personalità, motivo per cui posso dire di essere immersa nella diversità ed è proprio questo che ha reso il mio compito qui speciale.
Giocando in prima persona con loro ho avuto la possibilità di tornare bambina ancora una volta. Non sempre è stato immediato comunicare, essendo che non tutti parlano inglese, ma allo stesso tempo ho imparato qualche chicca finlandese. Inoltre condividendo una casa con altri 9 “sconosciuti” ho anche praticato altre lingue che già studio, come il
tedesco e il francese. Anche se non posso negare che ogni tanto ci sia stato qualche piccolo conflitto, trovo che questo abbia arricchito le mie conoscenze e amicizie, tant’è che in pochi giorni con alcuni di loro sembrava di conoscersi da una vita. Durante i nostri giorni liberi abbiamo così organizzato qualche piccolo viaggetto nei dintorni della Finlandia, come a Helsinki, Tallinn e prossimamente a Stoccolma. La parte più difficile è stata forse ricreare da capo il mio rifugio per dare completamente ascolto alla mia voce interiore, ma fatto questo il resto è davvero una passeggiata. Per di più ho sempre avuto l’appoggio di due persone che ogni giorno si sono prese cura di noi e delle nostre emozioni.
Anche l’ultimo camp purtroppo sta già per giungere al termine, il che mi rattrista un po’… ma posso dire di portare con me nuovi ricordi, insegnamenti e soprattutto la soddisfazione di
aver contato su di me. Ho portato qua un po’ della persona che sono, oltre ad un po’ della mia cultura. Ma soprattutto è un viaggio che vale la pena di fare perché è un’occasione unica per imparare e
crescere. Ora mi godo gli ultimi giorni e posso solo esserne grata, è come si dice qua… Kiitos!“
Bogdan Andrei Posteuca è partito da Vallio Terme il 01/06/2023 alla volta della Finlandia dove è rimasta fino al 07/07/2023 per il progetto “Summer for Success”
“Ciao, sono in ragazzo di 24 anni che dopo 5 anni di lavoro ha scelto di staccare la spina per provare nuove esperienze e apprendere nuove conoscenze e per imparare soprattutto l’inglese dato che sono una persona più da pratico che teorico.
Ho scelto di uscire anche dalla comfort zone per sperimentare come ragionano e che abitudini hanno altre nazioni, e devo dire che per ora dove sono mi sembra di essere tornato indietro di 30 anni ai racconti dei miei genitori con doccia e wc di fuori. Però allo stesso tempo devo dire che è una bella esperienza perché sai veramente apprezzare le cose che prima davi per scontato.
Sono due settimane che sono in Finlandia esattamente a Kokkola e sono capitato nel solstizio d’estate (sempre giorno) e devo dire che mi manca la notte, ma allo stesso tempo il cielo ti regala dei tramonti e albe pazzesche. Il cielo sembra più vicino, la natura è impressionante come nei documentari e molta tranquillità e si respira veramente una aria di relax e spensieratezza anche perché hanno veramente rispetto della natura (soprattutto i fumatori).
Per quanto riguarda la convivenza con i 10 coinquilini devo dire che penso di essere capitato in un bel gruppo, molto aperto mentalmente e gentile, ma allo stesso tempo abbiamo dovuto stabilire delle regole per la convivenza come per il cibo, orario dove si fa silenzio, pulizia a turni, chi cucina ecc…
Mentre per il “lavoro” è praticamente un campo estivo, come in Italia, dove la prima settimana abbiamo fatto la formazione di noi animatori e ora da circa una settimana abbiamo iniziato con i bambini.
Per quanto riguarda il cibo ci danno un “pocket Money di circa 200/250€ a settimana per farci la spesa per poterci cucinare nella casa.
Ci danno a parte anche 5€ al giorno tutti i giorni per poterci permettere qualche sfizio,(anche se io personalmente sto vistando un po’ di città come al capitale Helsinki e già che c’ero son andato a Tallin con il traghetto, abbiamo anche in programma di andare a Stoccolma ma queste sono scelte mie e spese personali, ma ne approfitto fin che sono in “zona”)
Devo dire che è proprio una bella esperienza e la consiglio a chiunque di farla se possibile.“
Luca Brugnoni è partito da Darzo il 06/11/2022 alla volta della Finlandia dove è rimasto fino al 16/12/2022 per il progetto “ELF AROUND”
“Sono Luca Brugnoni, ho 21 anni e abito a Darzo. Finiti gli studi non sapevo bene cosa fare nella mia vita, ma sul profilo Instagram Prendiilvolo avevo adocchiato il progetto InEurope de La Cassa Rurale. Così una mattina sono andato in filiale a chiedere alcune informazioni: il personale è stato disponibile e mi ha chiarito tutti gli aspetti del progetto oltre che illustrami tutte le opportunità di soggiorno disponibili.
Qualche giorno dopo ho compilato il form d’iscrizione sul
sito www.prendiilvolo.it per partire per un’esperienza all’estero che mi aiutasse a migliorare il mio livello base d’inglese e a imparare a viaggiare da solo fuori dall’Italia. Ho deciso di iscrivermi al progetto “Elf Around” in Finlandia e, dopo vari colloqui e documenti compilati, grazie al supporto dell’associazione Atelier Europeo, sono stato “assunto”.
Sono partito per la Finlandia il 6 novembre. Il viaggio mi spaventava un po’ perché è stata la prima volta che prendevo un aereo completamente da solo e dovevo vivere più di un mese in completa autonomia. Direi che me la sono cavata bene! Qui a Kokkola siamo disposti in tre cottage ciascuno abitato da 6-7 volontari. Ogni settimana lo staff
di Villa Elba ci consegna il Food money, cioè un contributo in soldi per riuscire a fare la spesa per il cibo e le bevande.
All’inizio del progetto hanno assegnato a ciascuno di noi una bicicletta per muoverci e poter riuscire ad andare a Kokkola, in città, per fare la spesa e per poter fare attività libere nel week-end, limitando l’inquinamento e l’impatto sull’ambiente.
Il progetto si è strutturato in 3 parti: la prima parte si è svolta nel main building in cui abbiamo conosciuto tutto lo staff di Villa Elba e dove abbiamo fatto un lavoro di team working con i ragazzi provenienti da tutta Europa. La seconda parte si basava su un lavoro manuale e consisteva nell’allestire e decorare il “sentiero degli elfi “ (Elf Path). Ci hanno fatto andare nella foresta a procurare i rami di abete per la costruzione degli elfi e abbiamo cominciato a decorare
l’intero “Elf Path” con luci natalizie e abbiamo organizzato le varie tappe per far giocare i bambini.
La terza ed ultima parte del progetto si è concretizzata nell’animazione, da parte nostra travestiti da elfi, per bambini delle scuole dai 3 ai 7 anni che venivano a visitare il sentiero.
Durante la settimana lavorativa ci hanno permesso di fare la sauna e subito dopo, quando il mare non era ghiacciato, abbiamo fatto il bagno nel Mare del Nord. Un’esperienza indimenticabile! Le temperature in Finlandia sono molto fredde: in media le massime sono di -1 e le minime -15. C’è veramente freddo ma dopo un po’ ci si abitua.
Nei fine settimana siamo completamente liberi e possiamo decidere autonomamente cosa fare. Nei primi week-end siamo andati a Kokkola e abbiamo giocato a bowling, guardato la partita di hockey sul ghiaccio, siamo andati in piscina e abbiamo visitato il centro. In altri momenti, nei week-end, insieme con gli altri volontari ormai diventati miei amici abbiamo organizzato dei viaggi ad Helsinki (mercatini di Natale), Tallin (visita della città medievale), Rovanjemin (villaggio di Babbo Natale). Dalla terza settimana fino alla fine del progetto abbiamo animato con giochi, musica, balletti e varie attività il nostro bellissimo “Elf Path”. Le scolaresche e i bambini che venivano a visitare il sentiero provenivano non solo dalla Finlandia ma anche dalla Svezia. È stato bellissimo e utile la parte dell’animazione perché ho imparato qualche piccola parola in finlandese e in svedese.
È stata un’esperienza fantastica. Bilancio molto positivo.
Sono cresciuto molto come persona e come mentalità.
Ho conosciuto persone e culture completamente diverse da me, ho realizzato dei miei piccoli sogni difficili da realizzare nel mio paese come: convivere e confrontarmi con altre persone di culture diverse, perfezionare l’inglese, stare con i bambini e farli giocare, guidare un quad in mezzo alla neve, pattinare sul mare ghiacciato, fare il bagno nel North Sea quando all’esterno ci sono -15 gradi, vedere l’Aurora Boreale e visitare il villaggio di Babbo Natale. Ringrazio molto La Cassa Rurale per la possibilità di
questa fantastica esperienza e… penso proprio che non sarà l’ultima!“
Nadia Bayou è partita da Vestone il 28/11/2022 alla volta della Grecia dove è rimasta fino al 28/12/2022 per il progetto “SOLIDARITY CHRISTMAS VILLAGE”
“Ciao, mi chiamo Nadia, e ho avuto la possibilità di poter partecipare al Solidarity Christmas Village in Grecia, della durata di un mese. Un esperienza strepitosa, mi ha permesso di conoscere tantissime nuove persone, oltre agli altri volontari provenienti da 10 paesi diversi, nonostante la paura iniziale non avendo mai avuto contatto diretto e personale con quello che per me era un nuovo mondo e proprio per questo non sapevo nemmeno cosa potessi aspettarmi, ma dentro di me serbavo la speranza di poter vivere un’esperienza positiva, oggi posso dire che è stata ampiamente esaudita. Grazie a questi ragazzi, ho anche riscoperto il valore e la bellezza nel condividere con semplicità e genuinità i vari momenti e impegni della giornata: il pasto, una passeggiata, un film, ascoltare la musica insieme, etc., Grazie a questa esperienza, aiutare il prossimo è servito anche a migliorare me stessa, ricavando non solo un arricchimento interiore ma anche pratico, grazie all’acquisizione di nuove competenze, sia professionali che linguistiche. Viaggiare da sola e parlare con persone la cui prima lingua non è uguale alla tua, conoscere culture, cibo e valori, è davvero fantastico e ti dà una grande sicurezza. L’esperienza in sé è terminata ma non penso che niente potrà mai farmi dimenticare le emozioni, le risate dei bambini, le sensazioni , le riflessioni e i pensieri che in quel mese si sono susseguiti e che stanno contribuendo, qua in Italia, a farmi guardare la realtà con occhi diversi e a formare la mia personalità, il mio modo di essere e il mio modo di vivere.
Ciò che si dice riguardo il popolo greco, ossia che è un popolo che pur avendo molti problemi di diverso carattere, che spesso partono dall’apparato burocratico e governativo, riversandosi soprattutto su quei cittadini che hanno più difficoltà a sopravvivere, ha insito nella propria personalità l’allegria, la gentilezza, la dolcezza, la cordialità e la sensibilità. Nonostante mi trovassi dall’altra parte rispetto alla mia città mi son sentita subito accolta, ben voluta, soprattutto a partire dai bambini. ora dopo quest’esperienza so dare un vero significato alla risposta che davo, “per volontariato”, ossia per cercare di donare un sorriso alla gente del posto e per questo riceverne mille, non so se rende l’idea, ma per ogni singola cosa per cui io possa essere stata utile, loro lo sono stati mille volte in più.”
Sara Pozzi è partita da Treviso Bresciano il 07/07/2022 alla volta del Portogallo dove è rimasta fino al 06/07/2023 per il progetto “Acting Local Changing Global II”
“Sono Sara vengo da Treviso Bresciano, un piccolo paesino vicino al lago d’idro (BS) e ho 18 anni.
Grazie ad Atelier Europeo e alla Cassa Rurale ho l’opportunità di poter partire per un anno per il Portogallo per inseguire un mio grande sogno: fare volontariato!
Durante quest’anno avrò l’occasione di lavorare presso la Croce Rossa portoghese di Fafe e di poter aiutare le persone più bisognose. Se devo essere onesta sono partita con molte paure e timori, ma una volta salita sull’aereo diretto per Porto, mi sono convinta di aver fatto la scelta giusta e di dover vivere a pieno questa esperienza.
Fin da piccola ho sempre voluto fare volontariato ma per vari motivi non l’ho mai fatto fino a quando mi si è presentato dinanzi l’ostacolo di cosa fare dopo i cinque anni di scuola superiore e dunque ho pensato che fosse il momento esatto per realizzare questo mio grande sogno. Ho scelto questa tipologia di progetto perché vorrei capire se il settore sociale è adeguato per me e per il mio futuro, oltre al fatto che la ritengo una bellissima opportunità per crescere e maturare come persona. Una cosa che vi consiglierei è che se avete l’opportunità: partite, non fatevi sfuggire queste esperienze, visitate il mondo, conoscete nuove persone, aprite la mente, uscite dalle convenzioni quotidiane e monotone della società e abbiate una capacità di giudizio critico.“
“CALENDARIO DELL’AVVENTO
Un giorno stavo parlando del natale con un volontario della croce rossa e quest’ultimo mi stava raccontando delle tradizioni che c’erano qui in Portogallo. Dopo questa conversazione non so per quale motivo ma mi è balenata in testa l’idea di fare un calendario dell’avvento per tutte le persone presenti nella croce rossa. Ho esposto la mia idea alla persona che ci segue in questo progetto e fin da subito le è molto piaciuta. Così ho iniziato a mettermi all’opera.
Innanzitutto ho scritto tutte le idee che avevo in testa e soprattutto cosa mi sarebbe piaciuto tramandare/trasmettere della mia tradizione natalizia. In seguito ho creato un file word con tutti i regali che volevo fare e a chi volevo assegnali. Ho preso tutto il materiale che mi serviva e ho iniziato a lavorare. Non ho ancora finito tutto, tuttavia i lavori stanno procedendo molto bene. Nonostante io stia impiegando molto tempo per fare tutto ciò, l’idea che le le persone potranno avere un ricordo di me e loro case per molto tempo mi rallegra il cuore. L’idea che forse grazie a questi regali non si dimenticheranno di me, mi fa sentire molto bene. Spero di permanere nei loro ricordi per molto tempo. Detto ciò mi piace molto anche l’idea che magari una volta tornati a casa raccontino ad un loro amico, genitore, figlio qualcosa che hanno imparato del natale italiano. Mi piace l’idea di diffondere nuove tradizioni o comunque mettere un po’ di curiosità su quest’ultime.
Quando creo e impacchetto questi regali, i quali per me hanno un significato enorme, penso sempre al sorriso oppure alla reazione che possono avere le persone quando lo ricevono e ciò mi fa sentire molto gratificato, anche perché in sostanza io sto facendo tutto ciò per regalare un sorriso alle fantastiche persone che mi sono state e che tutt’ora mi sono affianco durante questa mia esperienza.”
Giada Matta, Insaf Bouazaz, Silvia Vivenzi e Giacomo Guerra sono partiti il 06/06/2022 alla volta della Slovenia dove sono rimasti fino al 13/06/2022 per il progetto “Digital reality – The Future of education”
“Per degli studenti che non si sono mai allontanati da casa in autonomia, un Erasmus può sembrare altamente spaventoso:
dormire fuori casa, parlare una lingua diversa dalla propria, creare nuove relazioni… sono solo alcuni motivi per cui un Erasmus può mettere paura; ma dall’altra parte della medaglia è un’esperienza altamente emozionante ed entusiasmante.
Noi siamo tre studentesse, frequentanti la quarta superiore, a cui, nel mese di maggio, grazie alla nostra prof di inglese è capitata un’occasione veramente unica tanto quanto interessante: in Erasmus dalla durata di una settimana in Slovenia!
Eravamo sia emozionatissime sia un po’ titubanti, ma non abbiamo perso tempo e abbiamo accettato all’istante. Siamo state accolte, gratuitamente, in un ostello con altri 21 partecipanti provenienti da tutta Europa. La parte più ardua, purtroppo, è stata socializzare con i nostri coetanei e integrarci nel gruppo.
Il progetto che ci era stato proposto consisteva in un’educazione non formale riguardante il campo del film making. Ogni giorno c’erano attività diverse e interessanti focalizzate sia sul tema principale sia attività extra (il tempo libero ovviamente non mancava!). Ad esempio abbiamo scoperto l’arte dello stop motion (in generale delle animazioni) e abbiamo imparato molto sui social e su tematiche di pubblica utilità (es. fake news) ma siamo anche andati in montagna, in un fiume, e abbiamo fatto anche yoga!
L’esperienza è stata colma di lacrime e pianti ma anche di risate e divertimento, abbiamo imparato tanto e faticato tanto, ma alla fine di tutto sarà sempre un’avventura che ci porteremo dietro.”
Brida Saraci, Anane Opoku Phillis, Mariachiara D’Oronzio, Aicha El Hamli e Adama Fall sono partiti il 02/07/2022 alla volta della Slovenia dove sono rimasti fino al 07/07/2022 per il progetto “Youth For Tolerance”
Diego Angeli è partito il 21/04/2022 da Madonna di Campiglio alla volta di Murcia, Spagna dove è rimasto fino al 31/10/2022 per il progetto “Educating City”
Serena Banzola è partita il 25/03/2022 da Sella Giudicarie alla volta di Penagos, Spagna dove è rimasta fino al 30/03/2022 per il progetto “E-Tools for young Artists in Times of Crisise”
Mi chiamo Serena Banzola, ho diciannove anni e vivo in Trentino Alto Adige.
Ho avuto l’opportunità di partire per uno scambio giovanile in Spagna a Penagos.
Il progetto è stato organizzato da Plataforms de Alternativas Sostenibles y Solidarias-PASOS in collaborazione con Oriel (associazione Italiana).
Eravamo ventiquattro ragazzi provenienti dall’Italia, dal Regno Unito e dalla Spagna.
La lingua che ci accomunava tutti era l’inglese che ci ha permesso di comunicare fra di noi e fare nuove amicizie.
Il tema del proggetto era L’ARTE in tutti i suoi aspetti. Durante questi giorni ci hanno insegnato molte tecniche artistiche per esempio come creare un logo, giocare con i contrasti di colori e soprattutto come esprimere la nostra personalità e le nostre emozioni attraverso l’arte.
Ho potuto anche visitare Satander che è la capitale della regione della Cantabria sulla costa settentrionale della Spagna, una città bellissima sull’oceano.
Ogni giorno è stato ricco di esperienze ed emozioni. Questo scambio giovanile si è rilevato fantastico e ha arricchito il mio bagaglio formativo, facendomi scoprire una parte del mondo e una cultura che non conoscevo.
Una delle cose più belle è stato conoscere nuovi ragazzi con altre idee, diverse dalle mie. Fin dal primo giorno si è creato un bel gruppo di amici e siamo riusciti a creare un’atmosfera serena e simpatica.
Fin dal primo incontro in aeroporto ho scoperto di trovarmi bene con il gruppo di italiani che sarebbe partito con me e ci siamo ripromessi di vivere ancora molte avventure insieme.
L’associazione che ci ha accolto ci ha chiesto di preparare una serata chiamata “INTERCOLTURAL NIGHT” in cui ogni nazione organizzava cibi e balli tipici del proprio paese. Questo mi ha permesso di scoprire nuovi sapori e i profumi di altre culture. È stata un’esperienza che mi ha davvero dato tanto. Sicuramente oltre alla valigia mi sono portata a casa tanti nuovi volti e amicizie che mi hanno arricchito anche solo con un sorriso o un abbraccio.
Serena Banzola
Chiara Bozzoli, Paola Bertoli, Nada El Majdoubi e Tonni Francesca sono partiti il 13/03/2022 alla volta della Romania dove sono rimasti fino al 19/03/2022 per il progetto “Open to change”
“Prima di iniziare a descrivere l’esperienza, le attività svolte, le sensazioni provate, le fantastiche persone conosciute e tanto altro, desidero riportare un aforisma di John Steinbeck che ritengo sia in grado di descrivere al meglio la mia avventura: “Le persone non fanno i viaggi, sono i viaggi che fanno le persone”. Difatti il progetto ERASMUS + “Open to Change”, svolto nella città di Targu Jiu in Romania, ha avuto un’influenza indefinibile sulla mia personalità e sul mio modo di rapportarmi con gli altri. In seguito a quest’esperienza ho realizzato che i limiti che ci imponiamo da giovani non sono insormontabili, anzi, valicabili e modificabili e sono proprio questi viaggi imprevisti e non preventivati che arricchiscono la persona e le fanno acquisire sicurezza, responsabilità e soprattutto le cambiano la vita!
Prima di partire in Romania, ero in preda all’ansia per la maturità imminente e per la scelta dell’università. Per questo motivo, pur conoscendo i rischi a cui andavo incontro, ho deciso di vivere quest’esperienza che si è rivelata nutrimento per l’anima.
Spesso infatti la monotona routine annienta lo spirito intraprendente e riduce drasticamente la motivazione, spegnendo il desiderio di affrontare nuove sfide e di raggiungere gli obiettivi prefissati.
Inoltre, a causa della pandemia da COVID-19, della guerra ucraina e delle recenti tensioni politiche internazionali, noi giovani di oggi ci ritroviamo, più del passato, fragili, insicuri, abbandonati e intrappolati in una vita che non è quella sognata.
Tuttavia, una valida soluzione a tutte queste insicurezze esiste e porta il nome di “Erasmus”. Questo programma mi ha permesso di “isolare” la mente dai pensieri negativi, di fare nuove esperienze e di trovarmi in un ambiente tutto da scoprire. All’inizio, tutto appariva così estraneo: le persone, lo spazio, la lingua e la città, ma fin dal primo giorno, siamo diventati un grande gruppo: ragazzi provenienti dall’Italia, dalla Romania, dalla Lituania e dalla Turchia che condividevano pensieri, critiche e riflessioni su diversi argomenti senza il timore del giudizio altrui.
L’obiettivo principale del progetto era infatti quello sopperire alle insufficienti opportunità di partecipazione alla vita sociale ai giovani attraverso percorsi specifici, al fine di accrescere la consapevolezza e i comportamenti di cittadinanza attiva.
Insieme ad altri 46 ragazzi partecipanti al programma, nel corso delle varie attività, alcune svolte in gruppo, abbiamo avviato dibattiti sui diritti umani, sulle questioni globali, sugli argomenti relativi ai diritti umani e alla democrazia, compreso il valore delle risorse umane e delle politiche giovanili dei Paesi partner. Alcuni dei laboratori svolti erano incentrati su attività concrete come, ad esempio, la creazione di una breve sceneggiatura per diffondere messaggi riguardo al tema del bullismo, della democrazia, dei diritti e delle libertà dell’individuo.
Il terzo giorno del progetto abbiamo fatto anche una gita in montagna e visitato il monastero di Polovragi e le grotte “Pastera Muierii”. Il tempo era freddo ma tutti eravamo riscaldati dalla bellezza del panorama. Una volta tornati a Targu Jiu, come da agenda, abbiamo vissuto la serata interculturale, tutti abbiamo mostrato la nostra cultura, insegnato balli divertenti ed dinamici e condiviso deliziosi piatti nazionali.
In ultimo abbiamo dato vita ad un programma di supporto alla comunità. Il mio gruppo per lo svolgimento di questo task ha pensato di ideare un “Youth Center”, uno “spazio sicuro” che tiene conto delle numerose difficoltà e delle necessità del giovane di oggi nella società. All’interno della struttura il ragazzo potrà infatti partecipare a incontri formativi e di orientamento, a laboratori interattivi, a corsi di lingue, a club che promuovono la comunicazione tra persone che parlano differenti lingue, trovare sportelli di ascolto e svolgere gite turistiche per conoscere il territorio.
Il momento più triste è stato di sicuro l’ultimo giorno dedicato ai saluti, ma come si sa tutto finisce. I giorni sono volati e avrei voluto fermare il tempo, desideravo che quella settimana così meravigliosa non finisse mai, però, sentivo che, proprio perché finiva, era ancora più speciale. Ricorderò per sempre tutti momenti vissuti, tutte le persone che ho conosciuto e che forse non rivedrò mai più, però li ho nella mia memoria aldilà della lontananza fisica e geografica.
Per concludere desidero fare un appello a tutti i giovani all’ascolto là fuori: “Vi consiglio vivamente il progetto Erasmus+ perché è la più grande esperienza per acquisire nuovi amici, nuove esperienze, nuovi ricordi e nuove competenze spendibili nel mondo del lavoro, tra cui la capacità di adattamento, di parlare di fronte ad un grande pubblico, di relazione interpersonale e di comunicazione”. Inoltre, la partecipazione ad un progetto europeo richiede di comunicare in una lingua straniera per poter comprendere ed essere compreso, requisito questo fondamentale per lavorare in una società globalizzata come la nostra.
Ed ecco la conclusione: sono maturata come persona, ho conosciuto nuove persone, nuove storie, nuove culture. Sono un’altra Nada. Dal momento in cui sono salita sull’aereo che mi avrebbe portato a casa, ho capito che la mia vita non sarebbe stata mai più la stessa.”
Nada El Majdoubi
Aurora Rambaldini (di Capovalle), Aurora Almici (di Vobarno), Federico Fusi (di Bagolino) e Mamitu Regoli (di Idro) sono partiti il 14/11/2021 alla volta di Madrid, Spagna dove sono rimasti fino al 19/11/2021 per il progetto “Unieurope”
Valentina Pasini (di Ponte Caffaro), Giada Serafin (di Storo), Alba Saraci (di Storo) e Valentina Salvadori (di Roè Volciano) sono partite il 24/07/2021 alla volta della Estonia dove sono rimaste fino al 01/08/2021 per il progetto “What’s Next”
Il 17 novembre 2021 Anna Simoni di Porte di Rendena è partita per il Portogallo, dove è rimasta fino a settembre 2022 per partecipare al progetto “Cavalo amigo on the way to bloom” sul tema dell’equitazione e pet therapy.
Francesco Costa, diciottenne di Idro (BS), Martina Borra, diciannovenne di Sabbio Chiese (BS), Nicole Regoli, diciottenne di Idro (BS) e Stefano Giacomini, diciannovenne di Sabbio Chiese (BS) sono partiti il 21 marzo 2022 per Eindhoven, in Olanda, dove resteranno fino al 30 marzo 2022 per partecipare allo scambio giovanile “CULINARY – CULtural INtegration Activates the Reunion of Youth”.
Tutti studenti della scuola alberghiera, hanno aderito a questo scambio che mira, attraverso la cultura culinaria, a promuovere l’inclusione sociale e a ridurre gli stereotipi e la discriminazione. L’obiettivo è quello di rafforzare, coinvolgere e collegare i giovani affinché la solidarietà si opponga ai conflitti sociali sempre più discriminatori in Europa dopo il COVID-19.
Gaia Cattarina diciottenne di Storo (TN), Hajar Bousrout diciannovenne di Vestone (BS), Hasnae Fikri diciottenne di Anfo (BS), Ilaria Simoni diciannovenne di Roè Volcano (BS) e Nadia Bayou diciannovenne di Vestone (BS) hanno partecipato allo scambio giovanile “Improvising-culture” che si è svolto a Murzasicle, in Polonia, dal 5 al 12 febbraio 2022.
Obiettivo del progetto era favorire il dialogo interculturale tra giovani di diversi paesi. I partecipanti hanno potuto partecipare ad attività di improvvisazione per condividere la propria cultura con gli altri, incoraggiare lo spirito d’ iniziativa e aumentare la loro l’autostima. Durante lo scambio, inoltre, i giovani sono stati coinvolti in attività all’aperto come escursioni nella natura, pattinaggio e gite con slitte trainate da cani.
“Murzasicle è un paesino polacco immerso nella neve dove la calma regna sovrana… o meglio, regnava sovrana prima che arrivassimo noi!
Durante le nostre giornate alterniamo laboratori ad attività all’aperto. Durante i laboratori facciamo attività per conoscerci meglio e metterci in gioco a colpi di balletti e scenette improvvisate, esercizi fisici che prontamente lasciamo ai ragazzi forzuti e le cultural night.
Le serate culturali sono un momento magico per scolpire le culture delle altre nazioni presenti qui, cioè Polonia e Slovenia e, personalmente, dopo la Slovenian Cultural Night ci è venuta voglia di fare una vacanza in Slovenia.
Ania e Margie sono le responsabili polacche che guidano le attività e, insieme al personale dell’albergo, sono molto disponibili e stanno rendendo la nostra esperienza qui piacevole.
So, enjoy the trip”
Sofia Pederzoli, diciannovenne di Idro (BS), ha avuto l’opportunità di partecipare al corso di formazione intitolato “New Ways of Understanding Sexism for Young People” che si è svolto dal 20 al 28 gennaio 2022 in Spagna a Penagos (Cantabria).
Nella sua candidatura a InEurope Sofia scriveva “Non ho ancora individuato un’esperienza precisa, però sarei molto interessata ai vostri progetti. Ho molta voglia dì viaggiare, scoprire nuove realtà e soprattutto fare qualcosa di utile.”
Ha partecipato quindi a questo corso di formazione il cui obiettivo principale è stato quello di aiutare gli operatori giovanili ad affrontare la violenza e gli abusi legati al sessismo quotidiano. Durante il progetto gli operatori, hanno ottenuto nuove conoscenze sul campo, acquisito nuove abilità e competenze per migliorare il loro lavoro con le vittime di sessismo e hanno imparato le modalità per sensibilizzare efficacemente la società su questa tematica.
Alice Guidetti di Villanuova, Sara Pozzi di Treviso Bresciano e Marta Zocchi di Storo, hanno partecipato allo scambio giovanile “Tools for mental health in youth” che si è svolto a Penagos (Cantabria, Spagna) dal 10 al 17 gennaio 2022
Siamo state scelte per partecipare al progetto “Tools for mental helth” in Cantabria (Spagna).
Questo progetto si basa sulla salute mentale dei giovani, anche post pandemia, e sull’importanza che può avere la danza in queste occasioni. Di fatti durante la settimana ci è stato permesso di esprimere il nostro stato interiore tramite diversi stili di danza.
Inizialmente eravamo preoccupate di non riuscire ad interagire con gli altri e di non viverci questa esperienza serenamente. Fortunatamente tutto questo si è rivelato fin da subito solo una nostra paura infondata.
Grazie a questo progetto siamo riuscite a metterci in gioco e a uscire dalla nostra comfort zone senza mai scoraggiarci partecipando alle attività che ci venivano proposte con entusiasmo, impegno e motivazione.
Ringraziamo chi ci ha permesso di vivere tutto questo e speriamo che molti altri giovani riescano a partire e a fare un’esperienza significativa come lo è stata la nostra.
Alice, Marta, Sara
Chiara Novelli, classe 1994 di San Felice del Benaco, ha partecipato al corso di formazione “4th Industrial Revolution” che si è tenuto in Danimarca dal 23 novembre 2021 al 2 dicembre 2021
“4th Industrial Revolution” Training Course
Slettestrand, Danimarca – 23 novembre-2 dicembre
Dal 23 novembre al 2 dicembre 2021 ho partecipato al corso di formazione “4th Industrial Revolution” organizzato da Inter College a Slettestrand, in Danimarca. Lo scopo del progetto è aumentare le possibilità occupazionali dei giovani nell’attuale mercato del lavoro internazionale; ciò avviene tramite lo sviluppo di competenze trasversali tra cui il pensiero critico, l’intelligenza emotiva, l’alfabetizzazione digitale e la leadership, ma anche la ricerca di trend e strategie per affrontare la ricerca del lavoro e stimolare l’imprenditorialità. Il corso è rivolto sia ai giovani lavoratori, sia a chi li accompagna nel loro processo di crescita personale e professionale (ad esempio all’interno di ONG, scuole e associazioni culturali) o vorrebbe farlo in futuro.
Il corso è basato sull’apprendimento informale: in altre parole, si impara facendo. Questo mi ha preso alla sprovvista, trattandosi di un approccio diverso a quello a cui ero sempre stata abituata, ma mi ha conquistata in pochissimo tempo. Presentazioni, giochi di ruolo, progetti, escursioni e molte altre attività sono parte fondamentale del percorso, individuale e di squadra, che ho affrontato insieme a un gruppo di giovani provenienti da Turchia, Croazia, Italia, Grecia, Ungheria, Repubblica Ceca e Romania. Il risultato? Ho stretto legami con altri giovani sparsi in tutta Europa e scoperto opportunità di carriera imprenditoriali e nell’ambito dell’euro-progettazione: tutto questo in un ambiente dinamico e internazionale, in un paesino sperduto sulla costa del mare del Nord.
Questa è stata la mia prima esperienza in un progetto Erasmus+ e ha superato le mie aspettative. Il corso era ben strutturato, mai banale, una continua fonte di spunti da sfruttare al rientro. In particolare ho apprezzato la visita all’International Startup Café ad Aalborg, che fornisce consulenze gratuite ad aspiranti imprenditori internazionali, ma anche la serata multiculturale organizzata da Inter College. Se doveste avere ancora qualche dubbio, sappiate che nel tempo libero vi aspettano falò nei boschi, spiagge innevate, e la piscina riscaldata del centro. Devo aggiungere altro?
Chiara
Giacomo Bonesi, classe 1993 di Vobarno ha partecipato dal 27 giugno al 6 luglio 2021 al Training Course “High IMpact CUlture and ART incubatOR” a Ramales de la Victoria, Spagna
Dal 27 giugno al 6 luglio 2021 Giacomo Bonesi, classe 1993 di Vobarno (BS) ha partecipato al Training Course “High IMpact CUlture and ART incubatOR” a Ramales de la Victoria, Spagna.
Il corso di formazione si focalizzava sull’apprendimento esperienziale e i partecipanti hanno potuto esplorare ed imparare ad utilizzare il metodo “Dragon Dreaming” nelle loro organizzazioni, comunità e futuri lavori, per sviluppare progetti sostenibili e duraturi.
“È stata un’esperienza fantastica, alla quale hanno partecipato 12 ragazzi lituani, 10 italiani (di cui 2 studenti Erasmus in Italia) e 4 inglesi (di cui uno originario del Canada).
La settimana è iniziata con le presentazioni dei partecipanti e un breve abstract del progetto; in generale, l’attività del mattino si focalizzava sulla parte teorica, mentre il pomeriggio era dedicato ad una parte pratica/esperienziale con un focus sul lavoro di gruppo. Quest’ultimo, parte fondamentale del progetto, è stato svolto in diversi team da 5 persone l’uno: tra le varie idee ho scelto quella di una ragazza lituana riguardante la danza come attività che coinvolge persone di nazionalità differenti, che può migliorare la propria vita, la consapevolezza del proprio corpo, ma anche la salute di ogni individuo.
Sostanzialmente, il “Dragon Dreaming” è suddiviso in 4 fasi, le quali sono state trattate gradualmente durante il corso della settimana: c’è la fase iniziale detta “dream”, dove si origina un’idea o una visione, poi quella del “plan”, che prevede il metodo di scrittura un progetto di Erasmus+ e la sua revisione, il “doing”, cioè cosa si va a fare in senso pratico, e infine il “celebrate”, vale a dire la celebrazione del concepimento finale di un percorso. Inoltre, nel tempo libero ognuno poteva proporre un’attività diversa per intrattenere il gruppo.
Per concludere, voglio sottolineare l’efficienza dell’organizzazione, sicuramente aspetto positivo del progetto di “Dragon Dreaming”.
Gianluca Scuri di Pinzolo, Matteo Bonapace di Carisolo e Maria Margherita De Lucia di Gavardo sono stati selezionati per il corso di formazione Bio-Lens: BIO Learning Empowering-Nurturing Sharing che si è tenuto a Ramales de la Victoria in Spagna dal 2 al 10 maggio 2021
19 aprile 2021
“Dopo un lungo viaggio siamo arrivati nella verdissima Cantabria.
In questi primi due giorni abbiamo fatto conoscenza con i nostri compagni italiani e polacchi, fatto team building e attività per approcciarci in modo divertente ai concetti chiave della sostenibilità. Da bravi trentini abbiamo proposto una camminata per esplorare le cime locali ????????”
Maria Margherita De Lucia
6 maggio 2021
“Con oggi siamo arrivati già a metà della settimana qui in Cantabria. In questi giorni siamo arrivati al cuore del progetto parlando di sostenibilità ed economia circolare alternando lezioni teoriche ad attività collettive. Ieri al esempio abbiamo visitato una piccola azienda agricola a conduzione familiare e una azienda di prodotti caseari che si caratterizzano per aver scelto un approccio il più possibile sostenibile in un mondo ormai quasi totalmente industrializzato. Il tempo libero e le sere le sfruttiamo invece per divertirci e conoscerci meglio. Abbiamo fatto passeggiate in montagna, una serata culturale in cui abbiamo scambiato con i polacchi i nostri prodotti tipici e una serata di balli latini.”
Gianluca Scuri
11 maggio 2021
“Non solo tematiche ambientali ma anche gestione delle emozioni, confronti e risate hanno caratterizzato gli ultimi giorni a Ramales. Nonostante il poco tempo a disposizione e la grande eterogeneità nel gruppo si è creato un legame molto forte e qualche lacrima è scesa al momento dei saluti dopodiché la nostra esperienza in Cantabria si è conclusa ed ora è il momento di tornare a casa. Grazie ad Oriel, Atelier Europeo e alla Cassa Rurale per l’opportunità che hanno voluto darci.”
Matteo Bonapace
“La settimana a Ramales de la Victoria è stata ricca di emozioni. Le giornate sono volate, tra lezioni e attività coinvolgenti a tema sostenibilità, passeggiate nei boschi della Cantabria, pomeriggi in spiaggia e incontri con agricoltori e imprenditori locali.
È stata un’occasione unica per riscoprire le mie radici rurali e ritrovare un contatto profondo con la natura. Sono tornata a casa con un bagaglio pieno di idee, dolci spagnoli, esempi d’ispirazione e nuove amicizie.
Grazie a tutti coloro che, anche in questo periodo difficile, hanno reso possibile (e indimenticabile) questa esperienza.”
Maria Margherita De Lucia
Irene Scalfi di Tione di Trento è rimasta in Romania da ottobre 2019 a ottobre 2020 per il progetto “Voluntariat,Verde,Viata!” focalizzato sulle attuali tematiche ambientali, la comprensione e il rispetto della natura
Mi chiamo Irene, ho 19 anni e mi trovo attualmente in Romania. Abito in una semplice città molto tranquilla, Râmnicu Vâlcea, capoluogo del distretto di Vâlcea, praticamente al centro della Romania. Sono arrivata lo scorso ottobre e devo dire che mi sono presto trova a mio agio.
Come sono arrivata qui?
Durante i miei ultimi mesi di liceo, ove si suppone fossi concentrata solo sulla preparazione all’esame di maturità, una parte di me in realtà non poteva fare a meno di pensare oltre a quel momento e cercare lo stimolo per sperimentare qualcosa di nuovo che potesse aiutarmi a dar senso all’impazienza che sentivo, al desiderio di ampliare i miei orizzonti.
Grazie alla Cassa Rurale Valsabbia Paganella e all’Atelier Europeo sono entrata in contatto con il mondo del Volontariato Europeo ed ho scoperto un progetto riguardante il tema ambientale in Romania. Sembrava fatto per me: aiutare a comprendere e rispettare la bellezza della natura, vivere in uno Stato non sempre preso in considerazione, con altri 9 volontari di diverse nazionalità. Bè che dire, penso che la decisione di partire sia stata una delle scelte più belle della mia vita.
Nel mio progetto siamo impegnati nella collaborazione con i due Parchi Nazionali del distretto, per attivare percorsi di promozione e per migliorare sul territorio la segnaletica sui sentieri; abbiamo poi iniziato attività con le scuole locali e attraverso workshops cerchiamo di render gli alunni consapevoli del valore, dell’importanza dell’ambiente e di come ogni piccolo gesto di un singolo individuo possa contribuire al miglioramento dell’ambiente in cui viviamo.
Oltre a ciò abbiamo organizzato anche delle giornate ecologiche per la pulizia di alcune zone della città e ci siamo tutti rimboccati le maniche.
Accanto a questo abbiamo iniziato la creazione di un gruppo facebook e un profilo instagram con i quali vorremmo riuscire a stabilire e mantenere un contatto con le persone del posto.
Fare parte di un progetto di volontariato europeo però non significa solo offrire il proprio tempo per un particolare progetto: sono qua con la curiosità e la voglia di conoscere nuove culture, lingue e persone. Con i miei compagni di progetto si sono create delle belle amicizie, viaggiamo alla scoperta di nuovi luoghi e città, impariamo ad essere autonomi, a cucinare ricette da ogni dove e tutto è di stimolo per scoprire sé stessi.
Da una settimana anche noi ci troviamo in quarantena a causa del coronavirus, ma non mi sento triste e nemmeno sola. Sto scrivendo dall’appartamento che attualmente condivido con due ragazze spagnole, una francese e un ragazzo turco, e sebbene nei primi mesi mi sembrasse solo una vecchia casa insignificante, ora queste stanze e queste persone per me significano famiglia e mi sento veramente fortunata nel trovarmi qua.
Rm. Vâlcea, 24/03/20
Daniele Tramontana da Ponte Caffaro è giunto a Marsiglia, Francia dove dal 15/02/2019 al 14/02/2020 è stato ospite dell’associazione Bokra-Sawa per approfondire temi quali l’uguaglianza di genere e la cittadinanza attiva
SVE BOKRA SAWA MARSIGLIA
L’anno appena trascorso è stato diverso, nuovo. Non avevo pensato, realisticamente, di vivere in Francia. Dopo gli studi universitari in giurisprudenza mi ero prefissato alcuni obiettivi, molteplici e diversi, ai quali mi sono approssimato cautamente, seguendo il filo della narrazione.
Il presente mi diceva di partire, ancora, e quello che ho fatto è andato in quella direzione. Le possibilità erano più di una ma quella più affascinante veniva proposta da una associazione franco egiziana con sede a Marsiglia. E la mia strada, ancora prima di partire, ha cominciato ad incrociarsi con quella città.
Marsiglia non è venuta per caso.
Dove si trovava, sulla mappa, lo sapevo a spanne, come la lingua francese.
Ma perché precludersi la possibilità di imparare una nuova lingua? Perché non cogliere questa avveniristica possibilità che l’Europa offre a tutti i giovani di vivere un’esperienza di volontariato in un paese diverso?
Questo è già sufficiente per partire.
Io cercavo un programma che fosse in linea con i miei studi. Non volevo “per forza” l’esperienza all’estero ma un progetto che potesse arricchire il mio curriculum.
Ecco Bokra Sawa, la mia associazione.
Ecco il progetto, l’uguaglianza di genere nei paesi del Mediterraneo.
L’equipe, una barzelletta: un italiano, due tunisini, due egiziane e due francesi si trovano a Marsiglia per lavorare in una NGO internazionale.
Il lavoro è un’altra storia e con un altro tono.
Ad ognuno di noi vengono assegnate funzioni precise, sulla base delle nostre attitudini ed esperienze, finalizzate a migliorare ed implementare le attività dell’associazione. Ogni incarico è in linea con i temi cari all’associazione: l’uguaglianza di genere, la biodiversità, la protezione dell’ambiente, il cambiamento climatico, la cultura e l’arte.
Bokra Sawa ha un equipe giovane che mira a sensibilizzare la cittadinanza euro mediterranea su temi caldi ed attuali, da una parte attraverso l’educazione non formale, creando strumenti idonei a favorire un pensiero critico nelle giovani generazioni. Dall’altra, scrivendo e partecipano a progetti culturali e di cooperazione internazionale.
Il compito assegnatomi consisteva nella redazione di progetti internazionali, comunicazione con i partner e gestione (di concerto con la coordinatrice) del comparto mobilità.
Descrivere con degli aggettivi cosa sia stato questo anno impoverirebbe l’esperienza. Nei primi mesi ho faticato a comprendere il francese e ancora di più a parlare e a farmi capire. Ho proseguito un percorso che avevo iniziato a Milano e che ritenevo importante non lasciare. Ho scritto tre progetti di mobilità internazionale che sono stati approvati dall’Agenzia nazionale francese, referente della Commissione Europea. Ho cercato (tra una birra e l’altra) di seguire uno stile di vita sano, fatto di esercizi fisici e letture. Mi sono appassionato, prima per curiosità e poi per interesse, della musica in lingua francese. Ho viaggiato in Provenza e scoperto dei villaggi incantevoli e che prima mi erano del tutto ignoti. Mi sono fatto degli amici, con cui ho bevuto, giocato a petanques (che è l’italiano gioco delle bocce) e organizzato moltissime cene in cui ho imparato (testimone il mio fegato) che, in effetti, a livello di vino e formaggi i francesi ne sanno parecchio. Ho raggiunto, infine, molti degli obiettivi che mi ero prefissato all’inizio.
Ora ve ne sono altri, il cammino è lungo e Marsiglia (meraviglia) è stata di certo una tappa importante.
Ponte Caffaro, 11 febbraio 2020
DT
Luca Marchesi di Agnosine è stato a Burgos, Spagna dal 26/04/2019 al 20/01/2020 per il progetto “Burgos Solidaria y Sostenible” studiando nuovi sistemi di sostenibilità ambientale
Valentina Salvadori di Bagolino e Tatiana Mora di Gavardo sono state a Nurmes, Finlandia dal 18 al 23 novembre 2019 per svolgere il progetto “Youthworkers playing games” studiando il gioco digitale come metodo educativo
Nicolò Galante (di Storo), Alessia Cominotti (di Lodrone), Laura Bazzani (di Ponte Caffaro) e Nicola Mora (di Bagolino) sono stati una settimana a Soure, in Portogallo dal 23 al 30 luglio 2019 dove insieme ad altri ragazzi europei hanno sviluppato il progetto “Can I speak?” sul tema della libertà di espressione
UNA SETTIMANA IN PORTOGALLO CON «IN EUROPE»
Italia, Lettonia, Polonia, Portogallo e Spagna, nazioni apparentemente lontane intellettualmente e culturalmente che, nonostante i pregiudizi, hanno saputo convivere e supportarsi a vicenda nel momento in cui alcuni giovani, rappresentanti di questi stati, sono entrati in contatto grazie ad un progetto di scambio giovanile finanziato dai fondi dell’Unione Europea.
Il progetto, della durata di una settimana, si è sviluppato da martedì 23 a martedì 30 luglio 2019 in una cittadina del Portogallo centrale di nome Soure, caratterizzata dal fatto di essere stata costruita con l’aiuto di bandi europei e distinta per il suo patrimonio culturale, di cui ne è un esempio il castello di Soure, l’unico non posizionato su un’altura in Portogallo.
Abbiamo preso parte a questo scambio giovanile insieme ad una ventina di persone, tra ragazzi e leaders, in seguito ad una selezione.
Il tema intorno al quale è stato strutturato il progetto è stato quello della libertà di espressione, una tematica attuale sulla quale è positivo essere sempre informati. Al fine di coinvolgere i ragazzi e di spronarli a sviluppare idee proprie per poi esprimerle e , i vari leaders e la coordinatrice e responsabile di questo scambio hanno adottato metodi educativi innovativi ed avvincenti, limitando lo stile della lezione frontale. Di conseguenza, con lo scopo di far capire ai ragazzi quanti aspetti il concetto di libertà di espressione può racchiudere, sono stati proposti giochi di ruolo, lavori di gruppo e, ad esempio, per presentare la situazione concernente libertà e censura all’interno delle diverse nazioni, la realizzazione di una presentazione.
La nostra partiva da una riflessione e da esempi ripresi dalla propria quotidianità, per poi virare su fatti di cronaca nazionale che mettono in discussione la validità dell’articolo 21 della Costituzione italiana.
Poiché provenienti da Paesi di lingue diverse, noi ragazzi siamo stati spronati ad esprimerci in lingua inglese e a conversare confrontandoci sui nostri stili di vita. Proprio per alimentare l’interesse verso culture e tradizioni differenti dalle proprie, i partecipanti di una data nazione avevano il compito di parlare e mostrare qualche aspetto del proprio Paese e territorio.
In particolare, il nostro team ha gestito la serata in due momenti differenti: in primo luogo abbiamo presentato con della sana ironia gli aspetti generali dell’Italia, poi abbiamo allestito un banchetto con alcuni prodotti tipici del nostro territorio, tra cui il Bagoss, radicchio dell’orso, biscotti e gallette alla farina gialla di Storo.
Di questo progetto conserveremo sempre un ricordo più che positivo: ci ha dato l’opportunità di stringere nuove amicizie e di sviluppare le nostre abilità in lingua straniera. Inoltre abbiamo passeggiato per le vie di Lisbona, visitato la città universitaria di Coimbra e costeggiato la spiaggia di Figueira da Foz, cittadina sull’oceano.
Ci teniamo a ringraziare tutte le figure professionali che ci hanno accompagnato in questo percorso: la Cassa Rurale che ha gestito i contatti con Atelier Europeo, del quale siamo particolarmente grati a Renata e Laura, che ci hanno guidato sin dal primo momento. Un grazie di cuore va anche ad Inês, la responsabile dello scambio in Portogallo, senza la quale l’organizzazione della settimana all’estero non sarebbe stata così ottimale. L’ultimo ma non meno importante ringraziamento è riservato a Nicola, il nostro team leader, che ci ha seguiti con dedizione e che, oltre ad aver partecipato attivamente e con simpatia ad ogni attività proposta, si è anche dimostrato un buon amico.
Noi siamo già pronti per la prossima avventura, a presto!
Alessia Cominotti
Laura Bazzani
Nicolò Galante
Irene Giramonti è partita da Stenico il 13/11/2018 alla volta di Danzica, Polonia dove è rimasta fino al 20/07/2019 per il progetto “Connection against Exclusion” sull’inclusione sociale di persone con disabilità
10 Novembre 2019
Un anno fa, proprio in questi giorni, stavo preparando le valigie pronta ad aprire un nuovo capitolo della mia vita: un’esperienza di volontariato a Danzica, nel nord est della Polonia.
Quest’avventura ha preso il via dalla mia insaziabile voglia di viaggiare, scoprire e conoscere e fu così che, consultando il sito www.prendiilvolo.it, sono entrata nel mondo di InEurope, un’incredibile iniziativa promossa dalla Cassa Rurale, in collaborazione con l’associazione Atelier Europeo, volta a favorire la mobilità internazionale dei giovani.
E fu così che, soltanto un paio di mesi dopo l’inizio della mia ricerca, mi trovavo su un aereo diretto a Gdansk, pronta a iniziare il mio servizio di volontariato europeo (SVE) all’interno di un centro per bambini e ragazzi con disabilità.
Sono stati otto mesi intensi in un Paese a me allora sconosciuto; mesi ricchi di incontri di persone e di luoghi, di emozioni, di sfide, di porte che si sono aperte e di scelte da affrontare su quali direzioni seguire.
Un’esperienza che mi ha dato tanto, che mi ha resa più forte, più determinata, più consapevole di me stessa, più grata, più felice. Un’esperienza da vivere sulla propria pelle e che per questo, senza alcuna riserva, consiglio o meglio auguro di vivere a tutti.
Irene, 27 anni di Stenico